La finalità della polizza infortuni è quella di tutelare l'assicurato e la sua famiglia dalle conseguenze economiche di un infortunio, cioè di un fatto accidentale, traumatico, violento, che provochi lesioni fisiche più o meno gravi. È intuibile che una seria menomazione fisica avrà conseguenze anche di tipo patrimoniale: l'assicurazione diventa fondamentale proprio per alleviare le ricadute di carattere economico.
I rischi assicurabili sono, in ordine d'importanza:
  • la morte;
  • l'invalidità permanente;
  • le spese mediche;
  • l'inabilità temporanea, o per ospedalizzazione o per ingessatura.

IN PRIMO PIANO: L’INVALIDITÀ PERMANENTE DA MALATTIA (IPM)

Spesso con la polizza infortuni si può assicurare anche l’invalidità permanente da malattia; al contrario, raramente essa può essere sottoscritta in modo indipendente da una garanzia d’appoggio.
Per quanto usualmente più costosa rispetto all’analoga copertura per infortunio, le ragioni di principio che consigliano di assicurare questo rischio sono le medesime: fronteggiare le conseguenze economiche di un evento che può avere elevati costi sia diretti (cure, assistenza, riadattamento ambientale), sia indiretti (ridotta capacità di produrre reddito).
L’offerta è tutt’altro che varia: è sempre prevista una franchigia elevata (25-30%), bilanciata dalla corresponsione dell’intera somma assicurata quando i postumi superano il 60-65%; di norma la garanzia cessa a 70 anni; la valutazione ha raramente riguardo allo specifico impatto della malattia sull’attività professionale dell’assicurato.
Solo di recente è cresciuta la disponibilità a sottoscrivere capitali elevati. I tassi dipendono prevalentemente dall’età; conviene affidarsi a compagnie che li mantengono fermi per tutta la durata della polizza e che propongono polizze con tacito rinnovo.
 

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