Intendiamo per "collettività" l'insieme che comprende tutti i membri di un preciso ambiente o associazione. Esempi della prima specie possono essere gli studenti di una scuola (o di una classe) oppure i dipendenti di un'impresa (o quelli appartenenti a una singola categoria). La seconda specie va intesa in senso lato, purché il gruppo sia assistito da un affidabile registrazione dei componenti.

Non vi sono limiti ai rischi assicurabili a favore di una collettività. Anche se prevalgono le polizze sulla vita e la salute, è facilmente immaginabile la copertura per la RC personale degli iscritti stipulata da uno sci club, mentre alcuni Enti Pubblici locali assicurano i residenti per furto, rapina e truffa, e le banche - per rischi simili - i correntisti. Un ultimo esempio siamo noi stessi, in quanto utenti finali del metano o di altro gas a uso domestico, per RC, incendio e infortuni..

Ben s'intende che queste polizze hanno un unico contraente e tanti assicurati quante sono le persone rientranti nella categoria profilata in polizza: tutti gli iscritti, oppure i cittadini, clienti, soci, etc. compresi in una fascia d'età, oppure gli utenti del servizio erogato dal contraente che rispondono a precisi requisiti.

I benefici di queste soluzioni sono piuttosto evidenti. L'attivazione della copertura e la gestione delle anagrafiche sono semi-automatiche, si evitano omissioni o sperequazioni, il beneficio è vasto e ricade in parte anche sulla popolazione non assicurata, si supera il rischio dell'antiselezione consentendo all'assicuratore di riferirsi ai modelli attuariali generali (salvo naturalmente il monitoraggio, nel tempo, degli specifici andamenti), si possono negoziare normativi più ampi rispetto a quelli offerti a singoli soggetti o aggregazioni frutto di libere scelte individuali.
L'aspetto critico - difficile da superare con l'efficacia che occorrerebbe - è costituito dalla scarsa consapevolezza degli aventi diritto. Spesso ignorano affatto di essere assicurati o lo dimenticano, mentre assai meno grave è l'inevitabile ignoranza, più o meno profonda, sul rischio assicurato e sulla sua estensione. Anche quando sono formalmente rispettati gli obblighi d'informazione introdotti negli ultimi anni, soprattutto le grandi platee e le polizze che non sono state attivate con un obiettivo di fidelizzazione sfuggono al coinvolgimento e alla diffusione.